Xing Yi Quan
Lo Xing Yi Quan è il piu’ antico degli stili interni: la sua creazione, sebbene non ne esista alcuna prova storica a sostegno, è attribuita al generale Yue Fei (1103 – 1141 d. C.), eroico combattente e integerrimo condottiero, che venne condannato a morte dall’imperatore dietro il subdolo consiglio di un ministro geloso della sua gloria.
Le prime attestazioni storiche dello stile risalgono alla fine della dinastia Ming (1644 d.C.), quando un praticante di Kung Fu di nome Ji Ji Ke (conosciuto anche come Ji Long Feng), proveniente dalla provincia dello Shan Xi, sostenne di aver rinvenuto, sul muro di un tempio diroccato sul monte Zhong Nan, un “testo” che conteneva tecniche marziali derivate dall’imitazione di animali; la paternità di questo testo, intitolato “Manuale illustrato della boxe di Yue Wu Mu”, fu attribuita a Yue Fei.
Studiando il classico e praticandone i dettami, Ji Ji Ke sviluppò le basi di uno stile che piu’ tardi prese il nome di Xing Yi Quan (boxe del cuore, della mente e dell’intenzione).
Ji Ji Ke trasmise lo stile ai suoi due discepoli Ma Xue Li e Cao Ji Wu; quest’ultimo ebbe tra i suoi allievi Dai Long Bang, ricco mercante dello Shan Xi.
Un giorno, cavalcando per le strade della città, Dai Long Bang incontró Li Luo Neng, esperto di stili esterni, anch’egli a cavallo. La strada stretta permetteva il transito di un solo cavallo e nessuno dei due contendenti intendeva cedere il passo: in quel periodo turbolento i due risolsero la cosa con una sfida, in cui il baldanzoso Li fu sbaragliato senza fatica dallo Xing Yi Quan di Dai.
Da quel momento Li Luo Neng supplico’ a lungo Dai di accettarlo come allievo, ma ottenne sempre un secco rifiuto; decise allora di abbandonare le sue occupazioni e si mise a vendere verdura, vivendo miseramente. Ogni giorno si recava a casa di Dai e regalava la sua verdura al maestro, finche’ la madre di Dai, accortasi del fatto, gli chiese perchè mai vendesse la verdura al popolo e la regalasse a suo figlio, ben noto per la sua ricchezza.
Li spiego’ che sperava di diventare allievo di Dai; la madre, commossa, ordino’ al figlio di prenderlo come discepolo: per dieci anni Li studio’ e pratico’ senza interruzione lo Xing Yi Quan, raggiungendo un altissimo livello e dando vita al nuovo stile della regione He Bei, che è oggi il piu’ praticato.
In seguito Li divenne famoso per la sua abilità e trasmise l’arte a ben dieci discepoli, evento raro per un maestro di stili interni. Tra i dieci allievi di Li compaiono i piu’ noti combattenti dell’Ottocento: Che Yi Zhai, Liu Chi Lan e Guo Yun Sheng, il celebre maestro di Wang Xiang Zhai.
Ognuno di questi esperti prediligeva una tecnica, che rappresentava nei primi anni di pratica l’unico insegnamento impartito ai nuovi studenti: Liu Chi Lan, per esempio, fece praticare al figlio Liu Wen Hua solo il pugno dell’ascia (Pi Quan) per nove anni prima di trasmettergli tutte le tecniche dello stile. Questo metodo di insegnamento serviva, da un lato, a testare la volontà ed il carattere dell’allievo; dall’altro, gli permetteva, attraverso l’allenamento in posizione statica e poi in una sola tecnica, di acquisire i profondi principi dell’arte e di allenare la mente e l’energia.
I maestri di Xin Yi Quan, ora denominato Xing Yi Quan (boxe della forma e della mente), hanno sempre dimostrato eccezionali capacità in combattimento, tanto da essere assunti spesso come guardie del corpo di imperatori o come scorte di carovane di mercanti. Il lungo e faticoso addestramento in un’unica tecnica è stato applicato anche nel Novecento: Liu Wen Hua, figlio di Liu Chi Lan, è famoso per la caratteristica lunga pipa che teneva sempre nella mano sinistra, mentre sbaragliava gli avversari con la sola mano destra. Egli pratico’ Pi Quan per nove anni, quattro ore al giorno, e allo stesso modo insegnò al suo allievo Guo Pei Yun, maestro di Yang Lin Sheng.
Lo stile é basato sulla teoria cosmologica dei cinque elementi, espressi nelle forze che caratterizzano i primi cinque pugni: Pi Quan il metallo, Beng Quan il legno, Zuan Quan l’acqua, Pao Quan il fuoco e Heng Quan la terra.
In realtà Wang Xiang Zhai ha dato un’interpretazione ben piu’ plausibile e meno sclerotizzata, spiegando che le forze degli elementi devono essere presenti in ognuno dei cinque pugni, cosicché Pi Quan verrà ad essere tagliente come un’ascia, fluido come l’acqua, stabile come la terra ed esplosivo come il fuoco.
Questa visualizzazione è il fondamento dello stile, che si basa sulla realizzazione di un’idea, ed è dalla progressiva perdita di questo principio che deriva l’eccessiva attenzione attribuita alla tecnica nella sua esecuzione meccanica a discapito dell’intenzione concentrata (Yi Nian); questa involuzione dell’arte spinse Wang Xiang Zhai a fondare uno stile che riprendesse l’origine degli stili interni. Per sottolineare questo intento egli elimino’ dal nome l’ideogramma Xing (forma o tecnica fisica) dando vita all’Yi Quan.
Una volta appresi i cinque elementi (Wu Xing) si prosegue la pratica con i dodici animali (Shi Er Xing): ancora una volta l’attenzione andrebbe posta sullo spirito dell’animale e su un recupero dell’istinto raffinato, mentre troppo spesso l’attenzione è posta sulla tecnica non vivificata dall’intenzione.
I singoli movimenti dello Xing Yi Quan possono infine essere riuniti in brevi concatenazioni, anche se lo stile è originariamente privo di forme prestabilite, e ai livelli piu’ alti si studiano anche le armi, che sono, secondo la definizione di Xie Tie Fu, grande maestro di Xing Yi, “nient’altro che prolungamenti del corpo”.